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Sokk Orso
Il progetto
L’arresto cardiaco, questo male silenzioso, colpisce improvvisamente e non ha rispetto per l’età: è già successo su campi sportivi coinvolgendo anche atleti professionisti. Per questo, e non soltanto per le malattie cardiache, è importante saper fare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) con l’utilizzo del DAE (acronimo di Defibrillatore Automatico Esterno).
Questi argomenti devono far parte del bagaglio dell’educazione alla salute, soprattutto ora che le normative di legge e le dotazioni del sistema di emergenza sanitaria hanno molto ampliato le possibilità di intervento, vedi ad esempio l’uso dei defibrillatori (DAE).
Il progetto, inserito nel piano dell’offerta formativa annuale della scuola (POF), intende sensibilizzare i bambini ed i giovani sull’importanza di saper praticare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) ed essere in grado di prestare soccorso alle vittime di arresto cardiaco improvviso, intervenendo tempestivamente e fornendo assistenza in attesa dell’arrivo del Servizio Medico d’Emergenza attraverso il massaggio cardiaco e, se disponibile, utilizzando un defibrillatore (DAE).
Chi è testimone di un’emergenza, oltre ad allertare il sistema medico di emergenza (unico obbligo previsto per legge per i cittadini laici), può e deve saper prestare un primo soccorso, perché non bisogna essere dei medici per salvare una vita!
I corsi erogati, che mirano alla formazione degli studenti, vengono tenuti da istruttori altamente qualificati e trattano anche temi quali le ferite, le emorragie, i traumi, la chiamata all’ 1-1-2/1-1-8, l’intervento su un compagno che sta male, il soffocamento e tanto altro.
Durante il corso si apprendono le tecniche di base a supporto delle funzioni vitali (Basic Life Support) e, per la scuola secondario di secondo grado, l’utilizzo del Defibrillatore (DAE) secondo quanto previsto dalle raccomandazioni ILCOR 2020.
L’obiettivo di questa formazione è fornire agli studenti gli strumenti per prestare il primo soccorso in attesa dell’arrivo del Servizio Medico d’Emergenza ad una persona adulta o ad un bambino, privi di respiro o di attività cardiaca.
Perché lo facciamo?
Perché per cambiare il mondo, per diffondere davvero la cultura del primo soccorso, bisogna partire da chi rappresenta il nostro futuro.
Perché chiunque, con la giusta formazione e i giusti strumenti, può essere la possibilità di salvezza per chi lo necessiti, anche i più piccoli.