Leucemia e Morbillo: un binomio evitabile…

Leucemia e MorbilloAutore: Dott.ssa Valentina Decimi

Negli ultimi giorni la triste notizia del bimbo affetto da leucemia deceduto per le complicanze dell’infezione da morbillo ha riportato l’attenzione sul problema, purtroppo molto attuale, del ritorno di questa infezione e della sua pericolosità.

Sì è parlato quindi di:

  • LEUCEMIA
  • IMMUNODEPRESSIONE
  • COMPLICANZE da MORBILLO
  • IMMUNITÀ DI GREGGE

Proviamo a fare chiarezza su ognuno di questi 4 concetti e proviamo a vedere come si articolano l’uno con l’altro in questa triste vicenda.

Leucemia

Leucemia e Morbillo

Le leucemie fanno parte dei tumori infantili ed in particolare sono dei tumori del sangue.
Gli elementi che costituiscono il nostro sangue, globuli bianchi, piastrine e globuli rossi, originano nel nostro midollo osseo a partire da cellule immature.
Quando si sviluppa la leucemia vi è una proliferazione incontrollata di queste cellule immature che perdono i loro sistemi regolatori e proliferano in maniera eccessiva.
Inoltre queste cellule tumorali non procedono più alla maturazione necessaria per dare origine agli elementi “maturi” e “funzionanti” del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).
Leucemia e MorbilloNe deriva che questo tipo di tumore va ad interferire con la normale produzione dei globuli rossi (anemia), delle piastrine (piastrinopenia) e dei globuli bianchi che possono essere molto bassi o molto alti (per la proliferazione eccessiva delle cellule tumorali) ma comunque inefficaci a svolgere il loro ruolo.

Immunodepressione

Il paziente leucemico avrà quindi uno stato di IMMUNODEPRESSIONE, ovvero una riduzione della funzione delle sue difese immunitarie, legato sia alla alterazione “quantitativa” dei globuli bianchi, sia ad una loro alterazione “qualitativa”, in quanto la maggior parte di quelli presenti in circolo deriveranno dalle cellule tumorali e pertanto saranno “immaturi” ed “inefficaci”.
A questa IMMUNODEPRESSIONE causata dalla malattia si aggiungerà l’IMMUNODEPRESSIONE causata dalle terapie a cui il paziente viene sottoposto per combattere la leucemia.
La terapia cardine su cui si fonda il trattamento della leucemia è infatti costituita da farmaci chemioterapici che hanno come effetto quello di indurre la distruzione delle cellule staminali e progenitrici contenute nel midollo osseo.
In tale condizione di immunodepressione il paziente leucemico è ampiamente esposto ad infezioni di ogni tipo: infezioni batteriche, infezioni fungine, infezioni virali ed infezioni parassitarie. Le infezioni virali rappresentano, ancora oggi, la principale causa infettiva di morbilità e mortalità per i pazienti immunocompromessi.
Anche se più comuni nei pazienti riceventi trapianto di midollo osseo, tali infezioni sono oggi individuate con sempre maggiore frequenza nei pazienti affetti da neoplasie ematologiche maligne che ricevono chemioterapia.
La gravità di tali infezioni nel paziente immunocompromesso è spesso maggiore di quella osservabile in soggetti immunocompetenti e il rischio di complicanze legate alla infezione in corso è superiore.

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Morbillo

Leucemia e MorbilloIl virus del MORBILLO è un virus che, per tre caratteristiche fondamentali, è estremamente pericoloso per un paziente IMMUNODEPRESSO.

È un virus:

  • ad elevata contagiosità
  • ad alto rischio di complicanze
  • per il quale non esiste TERAPIA

In particolare circa il 30% dei casi di morbillo può sviluppare una o più complicanze. Le complicanze più frequenti del morbillo sono: diarrea (8%), otite media (7%) e polmonite (6%).

Le complicanze neurologiche sono costituite dall’encefalite acuta, che si può verificare nel 0,1% dei casi, e da una complicanza molto rara ovvero la Panencefalite Subacuta Sclerosante (PESS), una malattia degenerativa del SNC dovuta probabilmente alla persistenza del virus del morbillo nel sistema nervoso centrale che può comparire anche diversi anni dopo l’infezione.
Tali complicanze sono maggiormente frequenti nei pazienti immunodepressi nei quali la mancanza di un sistema immunitario in grado di “arginare” la malattia lascia spazio al virus di invadere tessuti e organi “nobili” (è il caso delle complicanze cerebrali e delle polmoniti virali) o favorisce le sovrainfezioni batteriche (è il caso della polmonite batterica).

Immunità di gregge

Leucemia e Morbillo

Veniamo all’ultimo concetto citato in questa vicenda: L’IMMUNITÀ DI GREGGE.
L’immunità di gregge, o herd immunity, è quel fenomeno per cui, raggiunto un certo livello di copertura vaccinale tra la popolazione, di solito il 95%, anche gli individui non vaccinati (perché troppo piccoli, o immunodepressi, o deboli in quanto malati) godono dei benefici dell’immunizzazione ugualmente, in quanto circondati da individui vaccinati e che quindi non trasmettono la malattia ed evitano il propagarsi delle patologie infettive.
Si tratta di una sorta di “protezione indiretta” che viene fornita dalle vaccinazioni e che non va a vantaggio di chi si vaccina ma di coloro che invece non sono vaccinati.

Vediamo allora come riunire i 4 concetti fin qui affrontati: un bambino affetto da LEUCEMIA, tumore che altera la produzione delle cellule del sangue, è un bambino FORTEMENTE IMMUNODEPRESSO e pertanto suscettibile ad ogni genere di infezione.
Tra le infezioni a cui sono suscettibili questi bambini quelle virali sono tra le più frequenti.
Proprio per lo stato di immunodepressione di questi pazienti, tali infezioni, se contratte, si verificano spesso con maggiore GRAVITÀ e più frequentemente danno origine a complicanze talora mortali.
Il virus del morbillo è un virus ad alta contagiosità ovvero che si trasmette facilmente all’interno di una popolazione. È inoltre un virus che frequentemente dà origine a complicanze che possono anche esitare in morte.
Un bambino leucemico immunodepresso può essere difeso dalle infezioni in diversi modi: ad esempio esistono profilassi antibiotiche contro batteri, profilassi antifungine contro le infezioni da funghi. Per il virus del morbillo non esiste ad oggi alcuna terapia e non è pertanto possibile eseguire nessuna profilassi (che in ogni caso non proteggerebbe al 100% un soggetto da una possibile infezione).
Per un paziente così delicato resta pertanto un’unica protezione: quella costituita dalla cosiddetta immunità di gregge che, impedendo al virus di circolare, impedirebbe al bambino di essere infettato e pertanto di correre il grosso rischio di una complicanza potenzialmente letale.

La leucemia linfoblastica acuta ha una percentuale di guarigione pari all’85%

Tra i tanti possibili scenari che si potevano prospettare nella vita di un bambino affetto da leucemia, compresa la guarigione, il piccolo è deceduto per le complicanze di una infezione che si sarebbe potuta (e dovuta) evitare

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