BLOG Pediatra – Uso del ciuccio e occlusione dentale: quale connessione?

Ciuccio: attenzione ai dentini!

Il ciuccio è, per molti bambini (ed i loro genitori) un vero e proprio alleato: capace di calmare anche i pianti più disperati, valido alleato per favorire l’addormentamento, fonte di “consolazione” per i bimbi che lo gradiscono.

Arriva però un momento, nella vita del bambino, durante il quale l’utilizzo del ciuccio andrebbe interrotto per non incorrere in alcune problematiche di linguaggio o di dentizione.

In particolare le conseguenze di un utilizzo prolungato del ciuccio potrebbero condurre a problemi di mal-occlusione come quello del “morso aperto”.

Conseguenze di un uso del ciuccio prolungato

L’utilizzo prolungato del ciuccio, ovvero oltre i 18 mesi di vita, può comportare una serie di modificazioni a livello del cavo orale del bambino.

1) sviluppo dell’ampiezza del palato: interponendosi tra la lingua ed il palato il ciuccio impedisce alla lingua lo svolgimento di una delle sue funzioni (consentire l’allargamento dell’arcata dentale superiore e di adattarla a quella inferiore) di conseguenza il palato si contrae, causando una riduzione della superficie dell’arcata superiore;

2) eccessivo allungamento dell’arcata superiore: i denti davanti superiori risultano più sporgenti

3) comparsa del morso aperto

Il Morso Aperto:

Il morso aperto è la conformazione che assume la dentatura del bambino a seguito di un uso prolungato del ciuccio: come lo si riconosce? in occlusione si presenta uno spazio tra le due arcate dentali a causa del loro mancato contatto.

Questo avviene generalmente nella parte anteriore della bocca, per cui gli incisivi superiori e quelli inferiori non si toccano, ma può svilupparsi anche posteriormente, mono e bilateralmente.

La mal-occlusione può scatenare diversi disturbi e compromettere le seguenti funzioni: masticazione, deglutizione, udito, respirazione, postura.





Quando introdurre il ciuccio e quando toglierlo

Partendo dal presupposto che non tutti i bambini gradiscono il ciuccio, esistono piccoli accorgimenti da mettere in atto affinché l’utilizzo del ciuccio non comporti interferenze con l’allattamento o conseguenze a lungo termine.

Nei bambini nati a termine è consigliabile iniziare ad usare il ciuccio a partire dalle 4-6 settimane di vita ovvero ad allattamento ben avviato. L’uso del succhiotto potrebbe infatti interferire con l’acquisizione della corretta modalità di suzione al seno (poiché la suzione del ciuccio è più simile a quella della tettarella del biberon) e può spingere il bambino ad attaccarsi di meno alla mammella, con conseguente riduzione della produzione di latte e della durata dell’allattamento.

Sarebbe auspicabile, poi, che l’abbandono del ciuccio avvenisse entro i 18 mesi di vita del bambino: le modalità con cui indurlo all’abbandono del succhiotto possono essere diverse: una possibile strategia è quella di non cambiare più le dimensioni della tettarella del ciuccio durante la crescita del bambino: in tal modo il ciuccio non costituirà più fonte di “consolazione” e il bambino lo abbandonerà spontaneamente.

Come intervenire sul morso aperto:

In alcuni casi, se si interviene precocemente, rimuovendo le cause principali del morso aperto, si può assistere alla sua risoluzione spontanea.

In caso di bambini sopra i 3 anni di età che persistano ad usare il ciuccio in modo assiduo, o a succhiare il dito, i genitori dovrebbero aiutarli ad abbandonare il ciuccio in modo progressivo (non dimenticando il sostegno psicologico che questo rappresenta per loro).

Laddove esista l’indicazione può essere utile il coinvolgimento del logopedista che insegnando al bambino alcuni esercizi per stimolare la corretta funzione deglutitoria, può favorire la risoluzione del morso aperto.

Nel caso in cui questi accorgimenti non bastassero, lo specialista in ortodonzia potrà valutare il caso, monitorando la crescita e predisponendo un eventuale trattamento adeguato.