La voce di Mirko Damasco (Salvagente Italia) in Senato: cultura del Primo Soccorso, formazione obbligatoria e diffusione dei DAE al centro della Legge Bove.
Il 17 novembre il Senato ha ospitato la presentazione ufficiale della Legge Bove, il nuovo disegno di legge che punta a introdurre l’obbligo di formazione al Primo Soccorso in scuole, impianti sportivi, luoghi di lavoro e perfino per chi deve ottenere la patente di guida.
Un progetto bipartisan, sostenuto da maggioranza e opposizione, nato dalla storia di Edoardo Bove, calciatore sopravvissuto a un arresto cardiaco grazie a un intervento tempestivo. La sua presenza in Aula, visibilmente commosso, ha ricordato che la rapidità nei primi minuti può decidere un destino.
Tra gli interventi più significativi della giornata c’è stato quello di Mirko Damasco, presidente di Salvagente Italia, che da anni porta la cultura del Primo Soccorso nelle scuole, nelle aziende, nelle famiglie e in tutta la società civile.

Una legge che mette al centro cultura, formazione e prevenzione
La Legge Bove poggia su alcuni pilastri chiari:
- Formazione obbligatoria nelle scuole
Finanziamento di corsi di Primo Soccorso per:
- Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
- Studenti dei percorsi triennali e quadriennali di formazione professionale.
- Insegnanti di scienze motorie delle medie e superiori.
Obiettivo: creare una generazione capace di intervenire.
Risultato atteso: riduzione delle morti evitabili per mancate manovre salvavita.
- Primo Soccorso come requisito per la patente di guida e per le facoltà di Scienze Motorie
Un passaggio che allinea l’Italia alle migliori pratiche europee.
- Obbligo di formazione negli impianti sportivi
Non solo per atleti e professionisti, ma per chiunque operi in contesti sportivi.
Una scelta che risponde ai numerosi malori improvvisi che si verificano proprio in questo tipo di ambienti.
- Diffusione dei defibrillatori (DAE) con IVA ridotta al 5%
Una misura concreta per renderli più accessibili a scuole, palestre, centri sportivi e luoghi di aggregazione.
- Un cambio culturale profondo
Ogni anno in Italia 65.000 persone muoiono per ritardo nei soccorsi.
L’obiettivo non è solo insegnare tecniche: è cambiare mentalità.
Il contributo di Mirko Damasco (Salvagente): «Il Primo Soccorso non è tecnica, è cultura»
Durante il suo intervento in Senato, Mirko Damasco ha spostato l’attenzione su un punto che spesso viene ignorato: il problema non è la mancanza di capacità tecnica, ma la paura di intervenire.
«Il primo soccorso, io di questo ne sono convinto, non è fatto di tecniche, è fatto di cultura. Se noi non cambiamo il modo di pensare in questo paese e di informare, come ha detto Edoardo… è noto in tutte le statistiche, in tutti i report: la gente non interviene perché ha paura. La gente ha paura dell’avvocato, ha paura di far peggio, ha paura di essere denunciata e ci sono delle leggi, che voi conoscete meglio di me, che già escludono qualunque responsabilità, però le persone hanno paura. Ma è la cultura la cosa principale.»
Per dimostrarlo, ha chiesto alla platea:
«Senza pensarci, che numero faccio se uno cade per terra qua e devo chiamare un’ambulanza al volo? Senza pensarci, alta voce.»
Sono arrivate tre risposte diverse: 112, 118, 1-1-2.
Una semplice dimostrazione di quanto manchi ancora un’alfabetizzazione di base. Negli Stati Uniti chiunque conosce il 9-1-1. In Italia, spesso, non si sa nemmeno quale numero comporre.
SOKK Orso e la formazione nelle scuole: il valore di iniziare da piccoli
Sul palco era presente anche SOKK Orso, il peluche mascotte dei programmi educativi di Salvagente dedicati ai più piccoli.
Un simbolo che riassume una visione: iniziare dalla scuola dell’infanzia.
«Ecco perché bisogna partire dai bambini, ecco perché ho l’orso qua di fianco, che da dieci anni va nelle scuole a insegnare il Primo Soccorso.»
Vuoi saperne di più sul progetto Sokk Orso? Clicca qui.
Segui anche il canale Instagram @sokk_orso.

Perché la Legge Bove è considerata rivoluzionaria
«La vita è il nostro bene più prezioso, bisogna metterlo in pratica. Perché i numeri che ovviamente ormai tutti conosciamo sono vite che se ne vanno. E ha ragione Edoardo. Noi dobbiamo avere la consapevolezza che non abbiamo fatto tutto quello che potevamo per salvarle.»
La Legge Bove segna alcuni passaggi storici:
- Obbligatorietà diffusa e trasversale, per studentesse e studenti, insegnanti, candidati alla patente, lavoratrici e lavoratori, operatori sportivi.
- Valore trasversale e bipartisan, sostenuta da attori politici con idee diverse ma un obiettivo comune: salvare vite.
- Accessibilità economica dei defibrillatori, la riduzione dell’IVA al 5% è un incentivo concreto, che può cambiare la presenza dei DAE soprattutto nelle scuole, dove ad oggi non sono obbligatori.
- Impatto potenzialmente enorme sulla sopravvivenza, con un intervento rapido, la sopravvivenza dopo arresto cardiaco può salire dal 5% al 70%.
Il disegno di legge mira a ridurre uno dei più grandi paradossi: migliaia di morti evitabili ogni anno.
Il messaggio finale di Mirko Damasco al Parlamento
«Voi siete la dimostrazione che le cose si possono fare. Non fermatevi.»
L’intervento di Mirko Damasco ha ricordato che cambiare la cultura non è un obiettivo astratto: significa creare cittadini capaci di riconoscere un’emergenza, intervenire e salvare vite.
«Ricordiamoci che noi andremo a formare i maggiorenni, le scuole guide. Ma quel bambino lì ha imparato quelle cose all’asilo. Si possono insegnare queste cose all’asilo!»
Come contribuire oggi: formazione gratuita con Salvagente Italia
In attesa dell’approvazione definitiva della Legge Bove, chiunque può iniziare a formarsi.
Salvagente offre corsi gratuiti e aperti a tutte e tutti, in aula e online.
Portare questa legge avanti significa diffondere una cultura che salva vite. Ma occorre agire ora e non fermarsi.
«Tra qualche anno vedremo un’esplosione della sopravvivenza.»
Guarda il video della conferenza stampa “Edoardo Bove presenta un disegno di legge sul primo soccorso” che si è tenuta a Roma lunedì 17 novembre 2025.
