Autore: Dott.ssa Valentina Decimi
Domanda:
Buongiorno! Sono la mamma di una bimba di 7 anni e mezzo.
Più di un anno fa la mia bimba è caduta giocando e ha perso un dentino da latte (il primo dentino vicino agli incisivi) che stava comunque già dondolando. Da quel momento, però, il dente permanente non è più cresciuto.
Il dentista mi ha detto che la bimba ha il palato molto stretto e gli incisivi piuttosto distanziati per cui il dentino non ha spazio per uscire e dovrebbe posizionare un apparecchio apposito.
Volevo capire se il dentino potrebbe comunque uscire, magari storto, a distanza di più di un anno dalla sua caduta: posso ancora aspettare oppure serve davvero l’apparecchio?
Spero che mi possiate aiutare! Grazie mille e buona giornata!
Signora R.
Risposta:
Gentile Signora R., grazie per averci scritto.
Vediamo se possiamo chiarire il caso della sua piccola.
Dentizione decidua e dentizione permanente: quali tempi?
Nell’uomo esistono due ordini di denti: i denti decidui e i denti permanenti. Rispetto ai denti permanenti, i denti da latte o decidui sono generalmente più piccoli, hanno un colore più chiaro e le cuspidi sono meno accentuate.
La dentatura decidua è composta da venti denti: Otto incisivi (4 superiori e 4 inferiori), quattro canini (2 superiori e 2 inferiori) e otto molari (4 inferiori e 4 superiori); non esistono i premolari decidui.
La dentatura permanente è invece composta da trentadue denti: otto incisivi, quattro canini, otto premolari e dodici molari (compresi i “denti del giudizio”).
I denti da latte iniziano in genere a crescere all’età di 8 mesi, con notevoli differenze individuali, e i primi denti che nascono sono quelli anteriori del mascellare inferiore (incisivi inferiori). La dentatura decidua si conclude intorno ai 30 mesi.
I denti decidui cominciano ad essere sostituiti all’ incirca all’età di 6 anni e proseguono nel loro cambiamento fino a 13 anni, quando raggiungono un totale di 28 denti.
Infine la terza ed ultima serie di molari, comunemente chiamati “denti del giudizio”, compaiono nella maggior parte delle persone nella tarda adolescenza.
Le fasi e l’età di eruzione dei denti sono approssimativamente le seguenti:
Denti Decidui
Denti Permanenti
IL CASO DI R:
Nel caso della bimba della signora R. non è chiaro se l’elemento dentario di cui parla (che lei definisce “il primo dentino di fianco agli incisivi”) è il secondo incisivo o il primo canino. Come è possibile osservare dallo schema sopra riportato gli incisivi laterali inferiori spuntano attorno ai 7-8 anni e quelli superiori a 8-9 anni.
I canini hanno invece tempi di eruzione ancora più lunghi (dai 9 ai 12 anni).
In entrambi i casi, quindi, la bimba è ancora perfettamente in linea con i tempi di eruzione dei denti permanenti.
L’unico modo per capire se effettivamente un dente è presente sotto la gengiva è l’esecuzione di una ortopantomografia (radiografia delle arcate dentarie che può far vedere se il dente è presente).
Tengo a precisare, però, che si tratta di un esame radiografico che esporrebbe la bimba a radiazioni, seppur minime. E’ quindi necessario concordare sempre tale indagine con il dentista che ha in cura la bambina ed eseguirla solo se strettamente necessario.
Per quanto riguarda le problematiche di “ortodonzia” (apparecchio) e palato stretto, queste sono di competenza esclusivamente odontoiatrica quindi è bene attenersi strettamente a quanto consigliato dal collega odontoiatra.
Un po’ di chiarezza… Febbre, Diarrea, Dentini: quale correlazione?
Riguardo alla dentizione e ai disturbi ad essa correlati le credenze diffuse sono ancora molte e difficile risulta la loro completa eradicazione.
E’ importante premettere che nella maggior parte dei casi la comparsa dei denti nei bambini avviene senza particolari problemi e che la mamma si accorge che è spuntato un dentino semplicemente perché vede un’area bianca a livello della gengiva o, mettendo un dito in bocca, sente un rilievo duro e tagliente.
In una buona percentuale di casi l’eruzione dei dentini può accompagnarsi a disturbi locali costituiti principalmente da una tumefazione dolorosa della gengiva che risulta quindi gonfia e arrossata. Il disagio che questa condizione può provocare nel bambino si manifesta di solito con minor appetito, maggiore irritabilità e tendenza a succhiare dito o ciuccio.
Esiste tuttavia ancora l’abitudine ad attribuire all’eruzione dentaria la concomitante comparsa di disturbi quali febbre o diarrea ma non vi è attualmente alcuna evidenza scientifica che l’eruzione dei denti decidui provochi diarrea, febbre elevata o addirittura bronchiti e convulsioni!
La coincidenza temporale di questi eventi potrebbe invece essere spiegata con il fatto che la crescita dei dentini coincide generalmente con il periodo in cui il bambino viene per la prima volta a contatto con infezioni generalmente virali, che possono manifestarsi proprio con questi disturbi.
Inoltre, sempre a questo proposito, bisogna osservare che i denti iniziano a spuntare proprio nell’epoca in cui l’organismo del bambino cessa di essere protetto dagli anticorpi materni ricevuti durante la gravidanza e risulta quindi più esposto alle prime infezioni.
La letteratura sull’eruzione dei denti decidui è comunque piuttosto fumosa e contraddittoria e talvolta si tenta di giustificare un aumento del numero delle evacuazioni e la presenza di feci morbide come derivanti da una maggiore irritabilità del bambino o da una maggiore produzione di saliva che contribuirebbe a rendere le feci meno formate. Non vi sono comunque evidenze scientifiche a supporto di queste tesi.
E’ interessante osservare, in ogni caso, come l’attribuire alla dentizione l’origine di piccoli disturbi dei bambini, abbia un enorme potere tranquillizzante sulle mamme! Si deve però sottolineare che il rischio che si corre nell’attribuire alla dentizione i sintomi e i segni di una malattia organica è quello di impedire una rapida diagnosi della stessa, pur tenendo presente che nella maggior parte dei casi si tratta di lievi infezioni, per lo più di origine virale e quindi a risoluzione spontanea.
Avendo quindi ora chiarito quali sono i disturbi realmente legati alla dentizione, qualora questi siano presenti, si potranno utilizzare oggetti che aiutino a ridurre il dolore alle gengive come gli anelli refrigerati. Tutti gli oggetti offerti al bambino da succhiare devono essere sicuri ovvero avere dimensioni tali da non poter essere inalati, ingeriti e non contenere sostanze tossiche.
Se il bambino, durante la dentizione, presentasse difficoltà ad assumere cibi solidi è bene consigliare cibi di consistenza più liquida. Se il dolore fosse realmente marcato e il bambino molto irritabile e difficilmente consolabile si può considerare l’uso del paracetamolo. Non si deve assolutamente ricorrere all’incisione delle gengive.
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