Diario dall’Uganda – 17/06/2019

“Cerco mentalmente la parola giusta, alla fine credo che “travolgente” sia quella più indicata. Ma la forza delle parole, che normalmente riesce persino a smuovere i popoli, in casi come questo non è abbastanza per rendere l’idea. Né lo sono le foto o i video che abbiamo girato oggi, lunedì 17 giugno, quando a metà pomeriggio siamo entrati nella sala dove erano in riunione i bambini più grandi delle primarie della scuola di padre Mansueto, a Mbarara.
Se non lo vivi, non lo puoi capire. E anche se non è la prima volta in questa scuola, l’emozione che mi ha assalito mentre scendevo il corridoio per arrivare davanti alle prime file, camminando in mezzo ai bambini entusiasti ed euforici, mi ha sopraffatto. Le lacrime hanno solcato il volto, sentendo l’intensità del calore di questa comunità, così genuina e felice nel danzare e cantare per darci il benvenuto e nel ripetere i nostri nomi ad ogni giro di presentazioni.
Quando Filippo mi ha passato il microfono per presentare Salvagente, ho dovuto esordire facendoli ridere per cacciare giù il groppo in gola, di fronte a centinaia di bambini così semplicemente felici e travolgenti nel loro entusiasmo.
Quando poco dopo siamo usciti dall’aula, siamo stati sopraffatti dai piccolini delle preprimarie e dei primi anni delle primarie. Tutti, ma proprio tutti, intorno a noi, un nugolo di teste sorridenti, di tocchi alle nostre braccia, di scambi di mano, di pugno, di cinque a mano aperta, con molti di loro che ci abbracciavano tenendoci stretti, come si fa tra genitori e figli.
Ogni singolo abbraccio ed ogni singolo sorriso mi hanno ricordato cosa vuol significa essere qui in Africa: innanzitutto per ritrovare me stesso ed il valore di essere uomini.
Ogni singolo abbraccio ed ogni singolo sorriso mi hanno riportato con i piedi a terra, benché dietro a ciascuno di loro ci siano spesso storie più o meno tragiche, di malattie, violenze, povertà o solitudine.
Quello che mi hanno ricordato è semplicemente che noi adulti dobbiamo imparare dai bambini per costruire veramente un mondo migliore.
Ecco, questa è la sola, grande lezione che oggi ho imparato qui a Mbarara.”
(Paolo)

“Anche ad occhi chiusi l’immagine che torna continuamente alla mente è sempre la stessa… occhi, tanti, con uno strano luccichio, colmi di lacrime, brillanti di gioia.
No, non quelli, non i loro.
Gli occhi dei miei compagni di viaggio.
È su di loro che si è posata la mia attenzione, mentre decine e decine di manine si alzavano al cielo a ringraziare il nostro arrivo, mentre decine di voci intonavano un solo coro, mentre decine e decine di bambini della scuola di Padre Mansueto si riunivano per farci sentire il calore di questa terra… al centro della terra.

È insieme a quegli occhi, di 12 compagni di viaggio, che anche i miei si sono riempiti di lacrime, hanno brillato di gioia e luccicato di emozione.

E in quella immensa aula, brulicante di divise blu, strabordante di urla di gioia, illuminata dalla sola luce dei sorrisi, si è assistito all’incontro di due mondi, un incontro meraviglioso di occhi: i nostri, colmi di lacrime e gioia, i loro, colmi di curiosità e ringraziamento.

E da quella immensa aula, brulicante di divise blu, in nostri occhi sono usciti con una sensazione di speranza… perchè questi bambini, seppure in una parte difficile del mondo, avranno la loro possibilità. La possibilità di un’istruzione che aprirà loro le porte ad una vita migliore.

Quel luccichio negli occhi di noi, compagni di un viaggio meraviglioso, continuerà a ricomparire anche quando ci troveremo dall’altra parte del mondo, sempre tutti sotto lo stesso cielo”
(Valentina)

“Anche oggi sono sopraffatta dalle emozioni , quasi 1000 bambini che ci accolgono con una gioia immensa e un affetto incodizionato, senza filtri. I sorrisi sinceri, la voglia di toccarti , 100 bambini intorno che quasi ti sollevano … gli occhi si riempiono di lacrime non so se di gioia o di tenerezza Grazie”
(Lucia)

“E oggi, dopo il silenzio stampa di ieri legato a difficoltà di connessione e ricarica cellulare, ci portiamo a casa la GIOIA. La gioia di vivere quella vera, la gioia e la voglia di abbracciarsi anche se ci si vede per la prima volta! La gioia e l’energia vitale di 1200 bambini e ragazzi di questa meravigliosa scuola. E questa gioia parte da padre Mansueto che mattone dopo mattone ha costruito questa mega struttura: qui si investe sul futuro di questi ragazzi e dell’Uganda!!!”
(Arianna)