Diario dall’Uganda – 18/06/2019

Il suono del battito delle mani si diffonde nella sala in cui stiamo cenando: si alzano le voci che intonano un canto e compaiono loro, le sorelle che vivono insieme ai frati, le cuoche, le ragazze in attesa di iniziare il noviziato… un’immensa e calorosissima famiglia che ci raggiunge, a fine cena, per scaldare quella stanza con un meraviglioso calore umano, con il calore dell’accoglienza e dell’ospitalità.

Ci troviamo immersi in una festa gioiosa, fatta di sorrisi, battiti di mani, canti in lingua locale, tutti attorno allo stesso tavolo, tutti stretti in un grande simbolico abbraccio, tutti sotto lo stesso cielo.
Passa un’ora, il tempo di terminare la cena e scambiare qualche chiacchiera sulla giornata di formazione e visite, e le nostre orecchie sentono un nuovo ritmo, questa volta più tribale, più profondo… usciamo nel giardino della missione e sotto una regale luna piena i seminaristi danno il bentornato ad un compagno che rientra questa sera in Uganda dall’Italia. Tra le loro mani strumenti di ogni tipo, i nostri piedi, le nostre gambe iniziano a seguire quel meraviglioso ritmo. In pochi istanti ci ritroviamo abbracciati da una nuvola di terra rossa sollevata dalle nostre danze, ancora tutti sotto lo stesso cielo…

Termina così la nostra giornata, con la stanchezza delle lezioni di formazione per diffondere cultura sull’ HIV, terminano così le numerose visite pediatriche, visite dallo stampo “cittadino”, visite dallo stampo occidentale…
Un poco alla volta stiamo rientrando verso casa, almeno con il nostro pensiero.
Ma quel ritmo tribale che questa sera ci ha fatto battere di nuovo il cuore, rientrerà in Europa con noi… e si farà sentire in una qualche notte di luna piena.
(Valentina)


“Missionari è la parola di oggi. Missionari che instancabili girano di villaggio in villaggio, arrivando anche dove pensi che non ci abiti più nessuno. Missionari che cercano di incontrare tutti indipendentemente dalla religione professata. Missionari che censiscono gli abitanti, che sostengono e cercano di aiutare nella malattia. Missionari che costruiscono instancabilmente scuole per permettere anche alle famiglie più povere di istruire i propri figli. Missionari che danno passaggi, entrano in relazione trovando sempre la chiave giusta per entrare in relazione perché tutti hanno gli stessi diritti anche nella parte più dimenticata del mondo!!!!”
(Arianna)