Africa Missione

Formazione e prevenzione

Africa Missione

16/05/2018
“Uganda, inizia presto oggi la giornata.
Gerald, l’autista della jeep che ci scarrozza per le strade di terra rossa, è pronto per portarci al dispensario.. con noi la dolce Florence che verrà a proseguire il suo inquadramento diagnostico…
È strano oggi, ci sentiamo un po’ più in un ambiente familiare… e in effetti non passano più di 20 min prima che il personale ugandese ci coinvolga nel programma di prevenzione della malnutrizione che stanno portando avanti da circa un mese…
ci chiedono di visitare alcuni bambini ma a noi questo aiuto sembra sempre troppo poco…
Le visite corrono veloci, alcuni bimbi piangono, le mamme sempre molto composte, affrontano con estrema dignità le diagnosi… dalle più banali alle più tragiche.

Strano per noi questo rapporto con la malattia, una condizione accettata come facente parte della vita stessa.

È nel pomeriggio di questa giornata che i nostri animi si scaldano ancora di più. L’emozione è tanta: abbiamo una grande e bella opportunità di scambio all’interno della missione francescana attraverso quello che è più caro a Salvagente… formazione e prevenzione.
In un’aula del Karidari sids il personale della missione è stato radunato da Marta per parlare insieme di alcune patologie importanti per l’Africa… parliamo di HIV, TBC, malaria, infezioni gastrointestinali… all’inizio le ragazze e le donne che partecipano sono intimidite ma basta qualche battuta e il ghiaccio è rotto: iniziano le domande e ci addentriamo lentamente in quelle che diventano due splendide ore di scambio, uno scambio che è molto di più che un semplice scambio nozioni… diventa un incontro di culture, una condivisione di paure, dubbi, esperienze…
Siamo felici, speranzosi che un piccolo “seme” sia stato gettato…

Un temporale tutto africano lava via le fatiche di una splendida giornata per lasciare spazio a qualcosa di quasi impensabile: una pizza tutti insieme cucinata da Abia, ragazza ugandese… forse questi mondi sono molto più vicini di quanto non dicano le cartine geografiche.” V.