Africa Missione

Buona notte… sognatori

Africa Missione

14/05/2018
“Giornata più ricca non potevamo chiederla. Siamo stanchi, tanto, ma di una stanchezza felice.

La nostra mattinata è iniziata a bordo del tipico mezzo di trasporto ugandese: un viaggio sui boda boda (le caratteristiche moto-taxi locali) verso il dispensario delle suore di Rooshoka.
Con noi Florence, una dolcissima ragazza accolta all’interno delle mura della missione francescana da Marta e Giorgio che oggi ha bisogno di una valutazione al dispensario…
Il solo viaggio è come sempre fonte di immagini che scolpiscono nella memoria ricordi indelebili.

Suor Marlene ci accoglie tra le mura del dispensario ed è qui che, passo dopo passo, stanza dopo stanza, prendono vita le ipotesi di nuovi progetti, è qui che il sogno di poter portare un piccolo, piccolissimo granello che sia davvero utile a questa parte di mondo sembra iniziare a concretizzarsi.
Il progetto riguardante l’ecografia piace a suor Marlene, il suo volto parla più di mille parole, il viso arrossisce, gli occhi sono felici, è come se si stesse interrogando sul come è possibile una “fortuna del genere”.
Un bel temporale oscura i cieli, il nero delle nuvole contrasta appena fuori dalla finestra dalle imposte bianchissime, all’interno del dispensario la suora ci offre un cappuccino che sa di “casa”.

Florence è con noi, dopo gli esami del sangue, ascolta attenta i nostri discorsi, è incuriosita da quei libretti di educazione sanitaria che parlano di malattie così familiari per lei: il suo corpo e il suo umore ancora ne portano i segni.

Finalmente il cielo si è aperto, la strada verso la missione è di nuovo percorribile.

Il pomeriggio trascorre tra altre valutazioni pediatriche dei bimbi disabili: l’impotenza e la sensazione di inutilità torna sui nostri volti, ci facciamo forza del fatto che qualcosa, seppur piccolo, si può comunque portare avanti.
L’animo si distende, al termine della giornata, non appena mettiamo piede all’interno della struttura del Father Wembabasi… i sorrisi si aprono sui nostri e suo loro volti: sono le bimbe orfane del centro di accoglienza.

Voci che gridano, giochi all’aperto, girotondi improvvisati, qualche scatto tutti insieme: l’atmosfera è serena e finalmente possiamo rilassare le menti e tornare a vivere la spensieratezza dell’infanzia, quell’infanzia rubata troppo presto a queste bambine e che forse qui, un giorno, potranno totalmente recuperare.” V.

“Mi trovo a sera nella mia stanza, in un momento di riposo, ripenso a questa giornata. Mi sento piena di soddisfazione, stanca, ma penso di non aver sprecato energie.
Piena di quello che ho visto, che mi ha riempito gli occhi: i panorami, il verde dei palmizi, la pioggia torrenziale; piena nel cuore per aver sentito la devozione, l’impegno che la suora del dispensario di Rooshoka impiega ogni momento per far funzionare al meglio la struttura e l’organizzazione; soddisfatta di aver visto negli occhi e nell’espressione del volto della sorella la gioia vera, di poter avverare un desiderio di collaborazione affinché la struttura si arricchisca di strumentazione utile .
Il regalo più grande e impagabile è stato il giocare con le bambine dell’orfanotrofio, le loro risate sincere, la loro “bellezza” e “purezza” nonostante il loro vissuto non certo facile . Buona notte… sognatori” L.