Africa Viaggio

Una nuova missione

11/06/2019
“Una nuova missione è iniziata, un aereo anche quest’anno ha condotto la squadra di Salvagente in Uganda: questa volta siamo in 11 e l’organizzazione del viaggio è stata complessa… ma le aspettative sono tante.

Usciti dall’aeroporto dopo qualche piccolo intoppo al controllo bagagli per il trasporto di farmaci per i bambini, i nostri animi si sono distesi, abbiamo aperto i nostri sorrisi e i nostri occhi si sono illuminati pronti ad assorbire, durante quel lungo, estenuante, infinito, folle viaggio che conduce da Entebbe a Rwentobo, tutte le assurdità, le diversità e le bellezze di questa terra.

Così è iniziato il vero viaggio nel viaggio: un pulman verde verde, perfetto african style, noi 11, gli occhi curiosi, 18 bagagli per portare quaggiù quanto più di necessario… e al bordo delle strade quella vita africana che scorre incessante, a ritmo lento, apparentemente identica a se stessa, di giorno in giorno, di anno in anno.

Terza missione per alcuni, prima missione per altri: bello sentirsi un po’ “a casa” per chi questa strada la sta percorrendo per il terzo anno consecutivo ed è stata percorsa innumerevoli volte nei ricordi, nei racconti, nelle fotografie sfogliate degli anni passati.
Bello “perdersi” tra queste strade per chi le percorre la prima volta, per chi si affaccia oggi alla conoscenza di una terra così strana e diversa, per chi però in qualche modo questa terra la conosce già, dai racconti, dai ricordi, da quelle stesse fotografie… e già un pochino si sente “a casa”.

Il sole è calato velocemente, scomparso quell’ultimo bagliore all’orizzonte, calerà la notte. Siamo ancora lontani dalla missione, un po’ di imprevisti hanno rallentato il nostro percorso. Dal nostro pullman osserviamo lo scomparire delle persone a bordo strada, solo luci che sfrecciano veloci, per lo più singole: sono i Boda boda, veri protagonisti di queste strade affollate…

Speriamo ancora nel recupero di schede telefoniche che ci consentano di metterci in contatto con il nostro mondo, sentire le nostre famiglie… solo per comunicare che ci siamo, ci siamo anche noi.
Lontani Km e Km dal lato fortunato del mondo, ma non siamo perduti. Nessuno lo deve essere, nemmeno nell’angolo più dimenticato della terra.”